Il mondo corre, e noi dietro ad esso. Tutta la nostra vita sembra un continuo susseguirsi di eventi, appuntamenti e impegni. Non troviamo neanche più il tempo per prenderci una normalissima tazzina di caffè in pace, e men che mai per la sua preparazione.
Ed ecco che le aziende vengono in nostro aiuto grazie al caffè preconfezionato in singole porzioni, siano esse cialde o capsule in materiale plastico. Le si inserisce in una apposita macchinetta, si preme un singolo pulsante et voilà, il caffè è fatto, senza fatica, senza preoccupazioni, velocemente, senza dover pulire nulla. Ma è davvero un buon caffè? Ne vale la pena?
Prezzi
Quanto costa un caffè? Dipende da qualità, varietà e costo della materia prima, ma anche dal mezzo utilizzato per prepararlo. Prendendo come elemento di paragone la classica macchina espresso del bar, per una tazzina sono mediamente necessari 6-7 grammi di caffè in polvere. Si possono avere variazioni in base alla macinatura o alla singola impostazione, ma in linea di massima possiamo fare tra 14 e 16 caffè con un etto, quindi circa 140-160 con un Kg.I costi della sola materia prima. Con un caffè di gran pregio, tipo Illy Caffè solo Arabica o prodotti analoghi da 25 e più euro al Kg, ogni tazzina costa circa 16 centesimi. Con un caffè di costo medio, ad esempio un buon Lavazza o altre marche, scendiamo a 8 centesimi a tazzina. Poi ci sono i caffè economici dell'hard discount, che comunque molti reputano ottimi, permettono di scendere a meno di 4 centesimi a tazzina.
Qualità e aroma
C'era un tempo passato in cui ci si accorgeva se qualcuno vicino a noi stava preparando il caffè, bastava magari passeggiare per strada e passare sotto la finestra di una cucina per sentire quel tipico, fantastico aroma del caffè appena fatto, appena uscito dalla macchinetta.Oggi questa esperienza riaffiora alla mente solo come un vago ricordo. Cosa è successo? Il caffè è diventato meno aromatico o tutti abbiamo perso il senso dell'olfatto?
Niente di tutto ciò, la soluzione è molto più semplice: in passato si utilizzava il caffè in grani. Bastava usare un piccolo macinacaffè manuale per ottenere la polvere appena prima del suo impiego, al limite lo si faceva macinare dal negoziante, comunque il tempo tra la macinatura e l'uso effettivo non era molto ampio.
Ma la gente vuole la comodità, perché mettersi a macinare dei chicchi quando l'azienda produttrice può farlo per te. Poi tanto con le nuove confezioni salvafreschezza, salvaroma, salvachitipare, quando lo apro è come appena macinato no? Falso!!
Avete notato che i bar non utilizzano il caffè in polvere? Hanno una macchinetta elettrica che lo macina al bisogno. E questo è principalmente il segreto del buon gusto e aroma del caffè del bar. Punto!
Ecologia
Sotto questo aspetto non c'è paragone tra i due mondi. Con il caffè in monoporzioni, cialde o capsule, ho un enorme spreco di materiale, maggior consumo di energia e immissione di sostanze inquinanti nell'ambiente. Quanti sanno esattamente come smaltire le capsule usate?Quindi caffè in capsule e ecologia proprio non vanno d'accordo. L'ideale sarebbe poi utilizzare miscele di caffè biologico, o provenienti da commercio equo solidale e coltivazioni ecosostenibili. Ma già il fatto di non impiegare monoporzioni rappresenta un primo importante passo verso la cura dell'ambiente.
Libertà
Cosa c'entra la libertà con il caffè? A prima vista nulla, a volte siamo così abituati a rinunciare, a perdere delle libertà, che quasi non ci facciamo più caso.Quando acquistiamo una macchina per caffè funzionante a capsule, spesso siamo obbligati a comprarle unicamente di quella marca, o comunque di un ristretto numero di marchi. Certo, per ovviare al problema e avere una utenza più ampia possibile, molte aziende hanno in catalogo diverse varietà e miscele di caffè: normale, più aromatico, vellutato, 100% arabica, dalla tostature forte, decaffeinato e così via.
Ma se voglio semplicemente provare il caffè di un'altra marca? Se me ne regalano un pacco o voglio sfruttare l'offerta di un supermercato? Non possiamo fare nulla, siamo legati, vincolati, quasi come schiavi costretti a spendere i propri soldi unicamente verso un determinato fornitore.
Conclusioni
Come recitava una vecchia pubblicità "il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è?". Non dobbiamo considerarlo al pari di una medicina, da prendere magari di corsa senza preoccuparci del suo sapore, tanto varrebbe consumare una bibita o delle pastiglie a base di caffeina.Diciamo di amare questa bevanda, di non poterne fare a meno, scegliamo il bar in cui si beve il caffè migliore, e poi, una volta a casa, sacrifichiamo tutto sull'altare della comodità.
Ci lasciamo abbindolare dalle pubblicità, sprechiamo soldi, rinunciamo al vero gusto e danneggiamo l'ambiente.
Ma c'è una soluzione definitiva, tra l'altro presente sul mercato da decenni, le macchine per il caffè espresso tutto in uno. Funzionamento completamente automatico con la singola pressione di un pulsante, sono addirittura più comode di cialde e capsule, prelevano la giusta quantità di chicchi e li macinano appena prima dell'uso, hanno una manutenzione minima e permettono di ottenere dei caffè qualitativamente eccellenti.
Certo queste macchine costano, sono prodotte da aziende specializzate come Saeco e Krups o di altre marche, richiedono un investimento iniziale tra 200 e 400 euro circa, ma considerando che funzionano con il normalissimo caffè in grani, in breve tempo è possibile rientrare ampiamente della spesa, ed il resto è tutto risparmio.
Non vi piacciono queste macchine? avete avuto in passato esperienze negative? Beh, i nuovi modelli sono decisamente più affidabili e duraturi.
Comunque, il mio consiglio rimane quello di lasciar perdere cialde e capsule. Riprendiamo piuttosto la classica Moka o una semplice macchina espresso per casa. E se anche dovessimo dedicare un minuto in più per la preparazione della nostra amata bevanda, possiamo pur star certi che quel tempo non è affatto sprecato.