Il governo ha quindi deciso che dal 01 Gennaio 2015 sul Pellet, normalmente utilizzato nelle stufe per riscaldamento, graverà l'imposta sul valore aggiunto al 22%, ovvero come qualsiasi altro bene non essenziale.
Una vera stangata per tutte le famiglie, attualmente oltre 2 milioni, che hanno individuato nel pellet una buona alternativa ad altre fonti di energia per il riscaldamento, gas naturale in primis.
A conti fatti, un aumento del 12% (IVA dal 10 al 22 percento) del prezzo finale di vendita porterà i nuclei familiari italiani ad una spesa complessiva media superiore di circa 50 euro nel corso dell'intera stagione.
Questa maggiorazione potrebbe mettere seriamente in crisi il settore, quindi anche tutte le industrie volte alla produzione di stufe o dello stesso pellet. Già in questi ultimi anni qualcuno poneva dubbi sui reali vantaggi di tale soluzione, il pellet mostra una moderata convenienza per kWh rispetto al gas metano, ma è molto distante dalla più economica legna. Con l'ultimo aumento l'equilibrio potrebbe variare ancora, e molte persone scegliere di non usarlo più per il riscaldamento della propria abitazione.
Fortunatamente è ancora possibile risparmiare, magari rivolgendosi al mercato in cerca di prezzi più bassi e offerte.
Recentemente una amica mi ha inviato una fotografia di una promozione da Mercatone Uno. La pubblicità sostiene che sia il venditore a farsi carico di parte dell'aumento, ed il costo di ogni sacco passa dai normali 5,31 euro a 4,99€ al sacco. Pellets di Abete 100% con certificazione EN Plus A1.
In un'altra pagina di questo stesso sito trovate una guida alla scelta del pellet, con tutte le informazioni da tenere in considerazione circa caratteristiche, qualità e certificazioni. Nonché alcune segnalazioni per negozi, online e non, in cui acquistarlo a prezzi convenienti. In alcune zone del nostro paese è possibile comprare sacchi da 15Kg con costi compresi tra 4 e 5 euro.
Nulla di male in ciò, è naturale che uno stato prenda soldi sulla vendita di prodotti. Ma farlo in un periodo appena precedente ai mesi più freddi, quando si pensa proprio a fare scorta di tale materiale, sembra quasi una cattiveria. Il rischio è quello di sconvolgere il mercato, e danneggiare pesantemente tantissime aziende, nonché il consumatore finale.
In compenso, magra consolazione, è stato esteso, prorogato fino al 31 dicembre 2015, l'ecobonus per la riqualificazione energetica e la detrazione del 50% sulla spesa per le ristrutturazioni edilizie.