Un rodaggio da effettuare una sola volta. Ciò è necessario affinché la pentola funzioni al meglio e per scongiurare crepe e rotture che altrimenti potrebbero derivare dal calore.
Primo utilizzo
Immergere i due componenti, piatto e coperchio, per almeno due ore in acqua fredda. Personalmente ho trovato comoda la vasca da bagno, nel lavandino o in un secchio non riuscivo a tenerli completamente coperti dall'acqua.Estrarre la Tajine dall'acqua e lasciarla asciugare all'aria per alcuni minuti.
Effettuate una sorta di cottura a vuoto. A tal proposito spargete abbondante olio nella parte interna del piatto, aggiungete una cipolla tagliata in pezzi, eventualmente un paio di spicchi di aglio ed una carota tagliata, alcune piante aromatiche come timo, rosmarino o origano, e almeno un bicchiere di acqua.
Posizionate tutto sul fuoco a fiamma bassa, e cuocete per circa 2 ore. Qualora usaste un fornello è consigliabile un disco frangifiamma per evitare che l'eccessivo calore concentrato in un punto possa romperla.
Quindi la rimuovete dal fuoco e gettate via le verdure usate per questa cottura, risciacquate la pentola con normale acqua ed è pronta all'uso.
Variante: alcuni consigliano, dopo il bagno in acqua, di mettere la Tajine in forno, farlo riscaldare a 150 °C e tenerla al caldo per un paio di ore. Successivamente fare la cottura a vuoto come sopra.
In tutta onestà, non ho mai effettuato questo passaggio in più in forno, e non ho mai avuto problemi.
Pulizia e manutenzione
La pulizia periodica si effettua con semplice acqua ed un panno pulito, anche il pannocarta tipo scottex va bene.Eventualmente usate limone o aceto per un lavaggio più approfondito e per eliminare gli odori residui delle cotture precedenti.
Non esagerate, non deve tornare come nuova. Alcuni leggeri odori fanno si che le preparazioni con la Tajine siano sempre migliori, cottura dopo cottura.
E' un po' quello che accade anche con le nostre pentole in coccio, con l'uso migliorano nella resa organolettica.
La superficie del piatto è smaltata e le temperature di cottura sono solitamente basse, per tale motivo questa pentola risulta naturalmente antiaderente. Pertanto difficilmente si riscontrano incrostazioni dure e non necessita di trattamenti aggressivi per la pulizia.
Ripiegate su retine metalliche o spugnette abrasive con parsimonia, e sempre con grande delicatezza.
Importante: non usate mai detersivi o solventi chimici. La terracotta assorbe tutto e potrebbe rilasciare spiacevoli odori e sapori per lungo tempo.
Una pentola impregnata di prodotti chimici può risultare compromessa, non più utilizzabile, praticamente da buttare.