Estrattore a freddo di olio dai semi, come funziona

Gli estrattori domestici realizzano succhi da frutta e verdura, ma taluni modelli offrono la possibilità di spremere semi oleosi ricavandone il prezioso olio al loro interno, fresco e ricco di nutrienti. Modelli e prezzi dei frantoi da casa. Opinioni.

Sebbene il principio di funzionamento sia simile, ovvero tritare schiacciare e filtrare, gli estrattori per frutta e verdura in generale non risultano molto adatti per i semi oleosi.

Gli estrattori per semi sono invece strumenti specificatamente progettati e sviluppati per questo scopo.
Vantano una elevata efficienza e riescono a tirarne fuori pressoché tutto l'olio disponibile.

Utilizzabili su tantissimi tipi di semi tra cui lino girasole, arachidi, noci, papavero, sesamo, pinoli, nocciole, chia, canapa, mandorle, anacardi, coriandolo e molti altri.
Naturalmente dobbiamo rimuovere eventuali gusci esterni.

L'efficienza varia molto a seconda del materiale utilizzato. Si va da un minimo del 10% per la soia, 20-25% per lino noci chia mandorle zucca cardo mariano, fino ad un 40% e più per i semi di girasole arachidi e sesamo.
Così ad esempio, spremendo 500 grammi di semi di lino ottengo circa 100 ml di olio, mentre con il girasole potrei arrivare oltre i 200 ml.

Può sembrar poco, ma si tratta di un buon risultato. Giusto per confronto, le olive hanno una resa di gran lunga inferiore, non di rado si parla di 10-15%, quindi 100ml di olio da 1kg di olive, a volte anche meno.

A proposito, posso spremerci anche le olive? I produttori dichiarano espressamente di no. Tali apparati sono indicati per l'uso con materie secche quali i semi oleosi. Qualcuno ha provato con la polpa delle olive, quindi disossate (importante), ma il risultato è di scarsa qualità.

Una macchina abbastanza nota è la Yoda. Solida, compatta ed efficiente, adatta all'uso domestico. Utilizzabile con moltissimi tipi diversi di semi. Motore garantito 3 anni.
Il funzionamento è semplice. Innanzitutto selezioniamo sul display il tipo di seme da spremere. Inseriamo i semi nel recipiente in alto. Premiamo il tasto di avviamento e attendiamo che l'olio venga riversato nella vaschetta di raccolta. Il materiale di scarto uscirà invece da un ugello nella parte frontale.
La pulizia è abbastanza semplice e si effettua in pochi minuti.

Maggiori informazioni sono reperibili sul sito ufficiale Yoda Italy.
Viene di listino 490€ ma in giro la si trova anche a meno, personalmente l'ho vista a costo conveniente da Prezzoforte.

Altro apparato apprezzato è il Frantoil con funzionamento analogo. Si versano i semi nel recipiente superiore, quindi una tramoggia li convoglia verso il braccio di estrazione, ovvero una coclea che gira all'interno di un cilindro. Tale azione prima tritura i semi e quindi li spreme per ricavarne l'olio.
Olio e fibra di scarto cadono ovviamente in contenitori separati.

Le parti principali a contatto con alimenti sono in acciaio inox chirurgico AISI 304, le plastiche BPA free. Rotazione 40 giri al minuto (alcuni dichiarano 60 giri). Assorbimento massimo 550 watt. L'apparato è facile da pulire dopo l'uso.
Sebbene alcune parti della macchina possano scaldarsi, specialmente a ridosso del motore, la zona di estrazione non supera mai i 26 gradi, pertanto rientra appieno nella definizione di spremitura a freddo.

Costo di listino 489€, ma in taluni negozi online si può reperire a qualche decina di euro in meno.

Girovagando per la rete ho trovato un'altra macchina chiamata semplicemente Oleum. Venduta e spedita da Amazon, quindi abbiamo una garanzia pienamente sfruttabile. Ma la descrizione è tradotta automaticamente e non ci si capisce molto, ad ogni modo qui c'è una brochure in pdf. Ha il vantaggio di costare poco.

Opinioni
L'olio vegetale raccoglie l'essenza benefica delle piante da cui è prodotto, si può considerare come uno scrigno in cui sono concentrate le sostanze più importanti.

Gli strumenti di cui parliamo in questo articolo risultano quantomeno affascinanti. Una sorta di piccolo frantoio in casa, capace di estrarre il prezioso olio da una moltitudine di semi. Un prodotto naturalmente ricco di sali minerali, enzimi, vitamine ed altri importanti nutrienti, con sapore e profumo eccezionali.


Importante anche il recupero del materiale che fino ad ora abbiamo chiamato di scarto. In realtà è perfettamente edibile, c'è chi ne realizza delle barrette, chi lo usa come ingrediente per varie ricette, per insaporire l'insalata, una panatura croccante, guarnizione e altri possibili impieghi.

Gli aspetti positivi a mio avviso finiscono qui. Ed andiamo ora a parlare dei problemi o perlomeno delle perplessità.

Gli oli derivati dai semi si ossidano molto facilmente. Qualcuno entro pochi giorni diventa inutilizzabile, altri già dopo poche ore cambiano gusto e perdono importanti proprietà nutrizionali. In ogni caso dovremmo comunque tenerli in frigo.

Ma in fondo la conservazione non rientra negli interessi di chi usa queste macchine. L'obiettivo è quello di ricavare e consumare olio fresco, appena franto. Meno tempo passa dalla spremitura e meglio è.

Alcune domande che dobbiamo porci. Visto che l'olio dei semi deve essere consumato fresco, abbiamo modo di dedicare tempo ogni giorno alla loro spremitura e alla successiva noiosa fase per l'accurata pulizia dello strumento?
Considerando che dovrei usarlo spesso, e che non è comodo tirarlo fuori dallo scatolone ogni giorno, abbiamo lo spazio necessario per posizionarlo stabilmente sul piano della cucina?

Arriviamo quindi alle riflessioni sull'estrazione dell'olio. Senza giri di parole, è un fatto consolidato, l'ideale è mangiare i semi interi, al limite tritati ma completi di ogni loro parte.
Ricavarne l'olio può essere interessante ma, se consumiamo solo questo, andiamo a perdere i nutrienti legati alle parti insolubili, e soprattutto perdiamo le preziosissime fibre.
Insomma, spremerli non significa certo valorizzarli, anzi decidiamo deliberatamente di limitarne l'efficacia prendendone solo una parte.


È lo stesso discorso che abbiamo già fatto per gli estrattori e le centrifughe. Il succo è solo una riduzione, un sostituto povero della frutta e verdura intera.
Certo, i succhi sono comodi, ma almeno scegliamo gli estrattori che mantengono più polpa. In linea di massima (e salvo patologie come la diverticolite): più parti solide = maggiore salute.

In definitiva, gli strumenti per ricavare l'olio dai semi sono validi ma credo si adattino maggiormente a specifici ambiti.
Potrebbero essere buoni per alcune preparazioni dolci o salate, creazioni da chef con oli ricercati e franti al momento. Ma se volete ottenere tutti i vantaggi dai semi, allora è bene consumarli completi di tutte le loro parti.