Questo fenomeno era particolarmente fastidioso per le pile realizzate con la vecchia tecnologia al nichel cadmio (Ni-Cd).
Se mi usi solo per un terzo o per la metà, allora io ti rendo un terzo o la metà anche in futuro per i prossimi impieghi. Da qui la definizione di effetto memoria.
Per ovviare a questo problema era necessario effettuare una scarica profonda e successivamente una completa ricarica, eventualmente anche più cicli completi specialmente con le più compromesse.
Quelle più recenti con tecnologia nichel-metal idruro (NiMH) sono di gran lunga meno soggette all'effetto memoria, potremmo quasi dire che ne sono immuni. Questa caratteristica, insieme al minore impatto ambientale, le hanno fatte alle vecchie Ni-Cd che di fatto sono quasi scomparse dal mercato.
Batterie adatte anche ad utilizzatori meno esperti o che non vogliono dedicare troppe attenzioni alla loro cura.
Le Eneloop, prodotte prima da Sanyo e poi da Panasonic, hanno introdotto ulteriori migliorie. Innanzitutto sono Low Self Discharge (LSD), cioè a bassa autoscarica, riescono a mantenere la carica anche per periodi molto lunghi. Naturalmente hanno una totale assenza di effetto memoria.
Insomma le si può caricare come e quando vogliamo e quasi scordarsene, dopo diversi mesi o anni saranno sempre pronte per l'uso.
Naturalmente una scarica ogni tanto non gli fa male. Non per contrastare l'effetto memoria quanto piuttosto per verificarne efficienza e carica residua. Sarebbe infatti inopportuno usare nello stesso apparato una batteria ottima da oltre 2000 mAh insieme ad un'altra rovinata con capacità molto inferiore.
In un altro articolo di questo stesso sito trovate una guida per conoscere le tipologie di Eneloop con indicazioni circa le varie generazioni e differenti caratteristiche dei modelli Classic, Pro e Lite.
Qui parliamo invece di prezzi, ed elenchiamo alcuni negozi in cui acquistarle ai prezzi più bassi.