Differenze tra pizza e Pinsa romana

Non passa giorno che non capiti di incontrare qualche nuova Pinseria in giro per la città. La moda del momento, molto apprezzata dagli estimatori della pizza. Cos'è la Pinsa e quali sono le differenze con la classica pizza romana o napoletana.

Usciamo stasera a prenderci una bella pizza. Frase di largo impiego che negli ultimi tempi, per qualcuno, si è tramutata in: andiamo a farci una buona Pinsa.

Sicuramente una moda, ma non passeggera. La Pinsa Romana è una buona occasione per mangiare sano e riscoprire gusti che sanno di antico, che ci fanno immergere nella storia. Almeno in teoria...


Cos'è la Pinsa
Focaccia con un impasto di materiali semplici quali farina di frumento, orzo, farro e miglio, a volte anche con erbe aromatiche e sale, che nei tempi passati era però molto costoso e impiegato solo di rado.
Nella campagna laziale veniva spesso realizzata da persone povere, cotta sui carboni o pietre ardenti, e quindi offerta come dono agli dei.

Ma ovviamente veniva impiegata anche per l'alimentazione umana, da sola nella sua forma più semplice come fosse pane, oppure come base su cui poggiare condimenti tipo verdure o carne.

Il nome Pinsa deriva dalla sua forma ovale, allungata. Infatti il verbo latino pinsere può essere tradotto in Italiano come allungare o stendere.

Differenze con la pizza
A mangiarla sembra una pizza, con ingredienti originali oppure un gusto classico, ma se la chiamano in altro modo allora delle differenze ci devono pur essere. Insomma, cosa rende la Pinsa diversa dalla Pizza?

Solitamente la Pinsa è realizzata con miscele di grano di alta qualità, talvolta macinato in mulini artigianali. A volte nell'impasto troviamo della farina di riso e altri cereali.

Qualcuno impiega la soia. Orrore! Azione deprecabile dal momento che non appartiene alla nostra gastronomia antica, e quindi si va a perdere quel senso di tradizionale che la pinsa dovrebbe avere in dote. Inoltre tanti reputano la soia dannosa per la salute, anche quella di origine biologica.

Altra differenza riguarda l'impiego del lievito madre in luogo del lievito di birra. Ciò, unito ad una lievitazione lunga e all'idratazione elevata, gli conferisce un'ottima digeribilità.

Infine la consistenza, più alta e fragrante sui bordi, quasi come una pizza napoletana, e sottile nella parte centrale, come la classica pizza romana.

Opinioni
Quel che so avendo provato più pinserie, è che non sempre i risultati sono quelli sperati, o che ci si attende da un prodotto che dovrebbe essere tanto avanzato e ricercato.

Purtroppo alcune pinse sono semplicemente delle normali pizze di forma allungata, con impasto di qualità media o bassa.
Forse non vi dedicano le dovute attenzioni, non utilizzano ingredienti pregiati, avanzate impastatrici per le alte idratazioni o camere di lievitazione.

Altre Pinserie sono invece eccezionali, e la differenza si nota appieno sia nell'impasto che negli ingredienti della farcitura.
Tutto appare ottimo, ben equilibrato e assolutamente digeribile.
Ovviamente la qualità ha il suo prezzo, una buona pinsa non si compra per pochi spiccioli.

In conclusione, la Pinsa nell'immaginario collettivo rappresenta sicuramente un richiamo al passato. Ma di antico c'è poco, per le tecniche produttive e gli ingredienti utilizzati. Un esempio su tutti, nell'Europa al tempo dell'Impero Romano non esisteva il pomodoro.

Cionondimeno, una pinsa realizzata come si deve, rappresenta un concentrato di quanto di meglio ci sia nel settore. Impasto di altissima qualità, massimo controllo su ogni aspetto della produzione, alta digeribilità ed ingredienti di prim'ordine.

Buon appetito.