Come tutti gli ambienti, anche le chiese nel periodo estivo sono soggette alla morsa del caldo. In alcune strutture la presenza delle persone, fedeli celebrante e ministri, diventa problematica a causa delle alte temperature e l'aria afosa.
Spesso un parroco decide quindi di rendere la chiesa maggiormente confortevole, affinché chiunque possa recarvisi e stare al suo interno nelle migliori condizioni possibili.
Perché NON usare il climatizzatore
Parlando di fresco la prima cosa che probabilmente viene in mente è il climatizzatore. Questo strumento permette di abbassare la temperatura in un intero ambiente, al costo però di un grande dispendio energetico, e una conseguente elevata spesa. Bisogna poi tenere l'ambiente il più possibile isolato, mantenendo porte e finestre chiuse.Magari va bene per una stanza di casa, ma gli spazi di una chiesa sono generalmente molto più grandi di quelli casalinghi, soprattutto sono più alti.
Per garantire un buon livello di comfort dovremmo impiegare molti climatizzatori, con enormi spese di installazione e un consumo elevatissimo. E poi di solito non si dispone di un impianto con potenza elettrica tale da poterli mantenere tutti accessi.
Inoltre nelle chiese c'è un continuo afflusso di persone, durante e al di fuori delle sante messe. Non è quindi possibile chiudere completamente le porte per evitare i ricambi d'aria.
Ricapitolando, il climatizzatore presenta alti costi di acquisto e installazione, elevati costi di gestione (consumo), nonché troppi limiti al suo impiego.
Il raffrescatore, come funziona, vantaggi
In spazi come quelli delle chiese, ma anche in locali commerciali, industrie, capannoni o persino all'aperto, la migliore soluzione è rappresentata dai raffrescatori, chiamati anche rinfrescatori, ventilatori evaporativi, o evaporative air coolers in Inglese.Sono sostanzialmente considerati come dei ventilatori avanzati. L'aria viene fatta passare attraverso un pannello mantenuto costantemente bagnato (pannello evaporativo), l'acqua evapora e per un naturale principio fisico assorbe energia sotto forma di calore.
Il risultato è quello di avere un'aria in uscita più fresca di alcuni gradi rispetto a quella in ingresso.
L'effetto è molto naturale, come godere di una piacevole brezza marina, un venticello fresco e gradevole.
I raffrescatori portatili si muovono su ruote, non vi è alcun bisogno di installazione. Anche gli apparati più grandi si spostano con grande facilità. C'è chi li lascia sempre nello stesso punto, ricordandosi periodicamente di riempire il serbatoio di acqua, e chi invece dopo ogni messa li sposta in sacrestia o comunque dove c'è spazio.
Quando servono sono sempre pronti all'uso, colleghiamo il cavo alla presa di corrente e li accendiamo, eventualmente usando il telecomando.
Ogni raffrescatore riesce a coprire un'area abbastanza ampia, anche più di 100 m², e il flusso d'aria può arrivare a 10-15 metri di distanza a seconda della potenza del modello che scegliamo.
Il consumo è solitamente limitato a poche centinaia di watt, di fatto l'unica energia assorbita e quella che serve per azionare il motore della ventola ed i pochi watt per la pompa che porta l'acqua in alto e la fa gocciolare sul pannello evaporativo.
Per intenderci, un modello con una potenza medio elevata, diciamo 5000-6000 m³/ora, consuma circa 300 watt.
Altri vantaggi riguardano l'aria purificata, mai stantia e senza sgradevoli puzze. Il passaggio attraverso il filtro con l'acqua elimina molte particelle inquinanti e polveri.
Non ci sono limiti al suo impiego e rimane sempre efficiente, un raffrescatore si può usare anche con porte e finestre aperte, persino all'esterno se vogliamo.
Possiamo ben dire che la stragrande maggioranza delle chiese che ha deciso di affrontare il problema del caldo, lo ha fatto impiegando dei raffrescatori. D'altronde è la soluzione più ovvia, che porta tanti vantaggi e permette un enorme risparmio sia sul breve che lungo periodo.
Quali scegliere, come posizionarli
Innanzitutto è bene comprendere che i raffrescatori si comportano come dei ventilatori. Portano un effetto benefico ma solo nella zona colpita dal loro flusso d'aria, dove non arriva l'aria si continuerà a sentire caldo.Quanto appena detto è forse esagerato, ma serve a chiarire il concetto. La divisione non è netta, in realtà c'è un po' di beneficio anche nel resto dell'ambiente, non fosse altro che per il movimento d'aria che si viene comunque a creare.
In pratica è il contrario del condizionatore per cui si evita a tutti i costi che l'aria ci arrivi addosso, pena problemi fisici più o meno gravi.
Di quale potenza ho bisogno? La potenza di un raffrescatore è indicata dal suo flusso di aria misurato in m³ per ora. I comuni apparati ad impiego casalingo hanno un flusso generalmente compreso tra 400 e 600 m³/h, quelli professionali partono da 1000 ed arrivano fino a decine di migliaia di m³/ora.
Non c'è un modello perfetto per tutte le chiese, d'altronde alcune sono relativamente piccole ed altre hanno invece superfici di molte centinaia di metri quadrati.
L'idea di base è quella di non infastidire i fedeli con flussi di aria troppo forti, e se possibile posizionare più raffrescatori per avere un effetto meno intenso ma equilibrato.
Peraltro usandoli a velocità più bassa si limita anche l'impatto acustico.
Cionondimeno bisogna fare i conti con lo spazio ed il budget che si ha a disposizione. Acquistare e gestire due soli apparati medio-grandi (circa 5000 m³/h ognuno) è sicuramente più comodo ed economico dell'averne 5 o 6 meno potenti (1000-2000 m³ ognuno). L'aspetto negativo è che in alcuni punti il flusso di aria può risultare troppo forte.
L'esempio della nostra parrocchia
Nel nostro caso ne abbiamo posizionati 2 ai lati dell'altare, uno da 6000 e l'altro da 5000 m³/ora, con il flusso diretto verso i primi banchi centrali. La distanza tra la bocca di uscita e le prime persone è di almeno 5-6 metri. La potenza è al massimo ma grazie alle alette oscillanti l'aria si sposta in direzione destra/sinistra ed evita che si venga esposti ad un flusso costante.Se l'aria è troppo forte si può sempre usare una velocità inferiore, peraltro diminuendo la rumorosità.
Ci sono anche fedeli che non vogliono subire tale flusso d'aria, magari gli dà fastidio o pensano che possa risultargli dannoso. Nessun problema, basta evitare i primi banchi, oppure sedersi sui banchi laterali o in fondo alla chiesa per non avvertire l'effetto dei raffrescatori.
Insomma, ogni fedele sceglie in base alle proprie esigenze o preferenze.
Il celebrante, ma lo stesso vale per i ministranti, purtroppo è alle spalle dei raffrescatori e soffre molto per il caldo. La soluzione in questo caso è ricorrere ad un terzo apparato, molto più piccolo, di quelli che sui usano a casa, e che possa fornire un po' di refrigerio nella zona dell'altare.
Quanto appena riportato è solo l'esempio di come abbiamo agito nella nostra parrocchia. Lo spazio è davvero ampio, saranno complessivamente 600 metri quadrati, pertanto abbiamo una certa libertà nel posizionamento.
Probabilmente con spazi più piccoli avremmo dovuto impiegare impianti di minor potenza, o perlomeno usarli con velocità ridotta della ventola.
C'è voluto tempo e sperimentazioni per trovare la giusta collocazione. Siamo partiti con un solo raffrescatore e nel corso degli anni abbiamo acquistati gli altri.
Ogni chiesa è ovviamente un caso a sé e deve essere valutata singolarmente.
Raffrescatori per chiesa, modelli, prezzi
Parliamo innanzitutto di prezzi, giusto per avere una idea generale. Un modello da 3500 m³/ora si prende per circa 500 euro o poco più, uno da 5000 m³/ora costa circa 800 euro, per uno da 6000 m³/ora si arriva a spendere quasi 1000 euro. Ad ogni modo i prezzi possono variare sensibilmente a secondo del negozio in cui si acquista.Tali apparati, professionali, sono su un livello completamente diverso rispetto a quelli in uso in casa, sia in termini di potenza che di soluzioni atte a limitare la rumorosità o garantire affidabilità nel tempo.
Giusto per fare un confronto, il raffrescatore che uso abitualmente in casa è da 400 m³/h ed ha una rumorosità massima di 66 decibel. Quello da 6000 m³/h che abbiamo in chiesa, nonostante sia 15 volte più potente, ha una rumorosità limitata ad appena 62 db.
Alcuni modelli prevedono la bocchetta per il carico automatico dell'acqua, pertanto se avete modo di collegargli un tubo con l'acqua non dovete più preoccuparvi di riempire manualmente il serbatoio.
Noleggio o acquisto? Alcune aziende propongono i raffrescatori a noleggio per i soli mesi estivi o comunque più caldi, d'altronde nel resto dell'anno rimangono totalmente inutilizzati.
Per quanto ho avuto modo di vedere, tali proposte non sono in generale convenienti. In pochi anni di noleggio mi ripago un apparato nuovo.
Al limite il noleggio può andar bene se vogliamo solo provarli e ancora non siamo sicuri che possano rappresentare una buona soluzione nella nostra chiesa.
Bene, fatte le dovute premesse e precisazioni, procediamo con le segnalazioni di negozi in cui acquistare raffrescatori adatti per l'impiego in chiesa.
Indors ha numerose proposte per raffrescatori della linea FRE di Star progetti ma anche della Master o altre marche. Ci siamo rivolti a loro per l'acquisto degli apparati per la nostra parrocchia, riscontrando serietà, professionalità, disponibilità e convenienza.
Il prezzo per alcuni modelli è chiaramente indicato sul sito, i raffrescatori più grandi o non in pronta consegna richiedono invece una trattativa privata.
Un nome abbastanza noto nel settore dei raffrescatori evaporativi è Star Progetti con la sua linea Eco Fresh Air. Al momento propone diversi modelli (FRE3500, FRE5000, FRE6000, FRE9000 ed altri), da un minimo di 3500 m³/h fino ad un massimo di 23500 m³/h. Alta qualità, buon rapporto tra prestazioni, consumi e silenziosità.
I suoi apparati sono venduti anche da altri negozi, e talvolta si hanno agenti di zona che possono offrire direttamente un servizio di assistenza.
Syner progetti si differenzia dagli altri in quanto propone apparati di progettazione e realizzazione propria, made in Italy, con componenti di alta qualità di origine europea. Ventole di produzione tedesca silenziose e resistenti. Le parti a contatto con l'acqua sono in acciaio inossidabile. Al momento in cui scriviamo dispone sia di raffrescatori fissi che portatili, in diverse finiture tra cui quella simil legno che meglio si adatta ad arredi classici e chiese storiche.
Art-Eco propone sia impianti fissi che mobili con marchio PortACool oppure Symphony. Alcuni sono talmente potenti da risultare più adatti all'impiego in grandi ambienti esterni.
Aquarial ha sia raffrescatori fissi che portatili, in una vasta gamma di potenze per adattarsi pressoché a tutte le esigenze. Grande esperienza nel settore, produzione propria e possibilità di personalizzazione in base alle varie esigenze.
Alcuni dei modelli della sua serie AQU sono disponibili con una finitura standard bianca, oppure con pannello anteriore colorato o simil legno per meglio adattarsi ai diversi ambienti di foggia classica, quali ad esempio quelli delle parrocchie storiche.
Infine vi segnalo l'articolo dedicato ai raffrescatori evaporativi, in cui analizziamo più in dettaglio il loro funzionamento e segnaliamo diversi modelli adatti all'impiego in casa.