Telecomandi, apparati per l'irrigazione automatica, sistemi di antifurto e domotica, sensori, centraline di controllo, microfoni senza filo, tester, radioline, flash, rilevatori di fumo e molti altri dispositivi elettrici o elettronici. Sono davvero tanti gli strumenti che utilizzano le batterie transistor a 9 volt.
Conviene usare le ricaricabili?
Le pile 9V sono intrinsecamente più complesse rispetto alle stilo (AA) o ministilo (AAA), da ciò deriva anche un costo maggiore. Fortunatamente esistono anche in versione ricaricabile, sono maggiormente ecologiche ed economiche dal momento che possono essere riutilizzate centinaia di volte.Chi ne usa molte troverà nelle ricaricabili una risorsa davvero preziosa. Tenendo conto che la durata è di diversi anni, il loro impiego è giustificato anche in quegli apparati a basso consumo dove le pile vengono sostituite in tempi lunghi.
Poi, certo, se ne usate solo una o due l'anno, forse non vi conviene investire nell'acquisto di batterie ricaricabili e relativo caricabatterie.
Voltaggio di alcaline e ricaricabili
Alcune tipologie di batterie sono in realtà composte da più celle, le quali vengono collegate in serie allo scopo di raggiungere il voltaggio desiderato.Nello specifico, le pile rettangolari da 9V alcaline (o zinco-carbone) non ricaricabili contengono tipicamente al loro interno 6 piccole batterie in formato AAAA, ognuna da 1,5 volt. A conti fatti otteniamo: 6x1,5 = 9 Volt.
Sono considerate scariche quando scendono a 6 volt o meno.
Le celle ricaricabili sono però diverse nella chimica, e conseguentemente nella tensione fornita da ogni singola cella.
Ni-Mh (vale anche per le vecchie Ni-Cd) - ogni cella è da 1,2 volt, tale voltaggio rimane stabile per gran parte della capacità. I produttori possono scegliere di mettere all'interno di una singola batteria 6, 7 o 8 celle in serie, ottenendo quindi 7,2, 8,4 oppure 9,6 volt. Quelle da 8,4 volt sono le più diffuse.
Litio (litio cobalto) - a piena carica arrivano a 4,1-4,2 volt, ma scendono quasi subito a 3,7 volt e rimangono stabili per gran parte della carica, poco prima di esaurirsi scendono velocemente fino a 3,2 volt o meno. Possiamo quindi considerarle come delle celle da 3,7 volt.
Mettendone due in serie otteniamo una batteria da 7,4 volt (2x3,7V).
Per informazione riporto un grafico con il confronto sul comportamento durante la normale scarica. Le alcaline (curva rossa) partono con un voltaggio più alto ma tendono a scendere in modo abbastanza rapido, mentre le ni-mh (curva blu) anche se partono con un voltaggio inferiore rimangono molto più stabili nel tempo, e lo stesso accade anche per le litio (non mostrate nel grafico).
Il diverso voltaggio delle ricaricabili rappresenta un problema? In linea di massima no, le batterie 9V ricaricabili sono utilizzate con successo in tutto il mondo su apparati di ogni tipologia.
Cionondimeno può capitare di trovare strumenti incompatibili, fortunatamente sono casi piuttosto rari.
Capacità, confronto, quali sono migliori
La capacità varia in funzione della chimica, ovvero della tecnologia costruttiva ed i materiali utilizzati. Nel seguito le capacità tipiche delle batterie 9V più diffuse.Zinco-carbone non ricaricabili: 400 mAh
Alcaline non ricaricabili: 550 mAh
Litio primarie non ricaricabili: 1200 mAh
NiMh ricaricabili: 170-300 mAh
Litio ricaricabili: 600+ mAh
Quale batteria ricaricabile scegliere?
Dai dati espressi sopra si evince che le ricaricabili NiMh non se la cavano molto bene in confronto alle alcaline, e nemmeno con le più economiche e vecchie zinco carbone. Di fatto durano circa la metà, anche solo un terzo nei casi peggiori.C'è poi il problema dell'auto scarica. A meno che non siano dichiarate espressamente come LSD (low self discharge, bassa autoscarica), le NiMh tendono a perdere la loro capacità in tempi abbastanza brevi anche se non utilizzate, bisogna quindi ricaricarle con una certa frequenza.
Insomma, in molti casi rischiamo di trovarle scariche non tanto per l'assorbimento dell'apparato in cui vengono poste, quanto piuttosto per la carica che perdono autonomamente nel corso del tempo.
Con le ricaricabili al litio le cose vanno decisamente meglio. Presentano una capacità paragonabile a quelle alcaline, anche superiore in alcuni casi. Per loro natura sono a bassa autoscarica, possiamo quindi ricaricarle prima e tenerle sempre pronte per l'uso. Adatte sia ad applicazioni che richiedono elevata corrente che per quelle con assorbimenti molto bassi per lunghi periodi.
Certo, il costo per ogni singola batteria è maggiore, sia rispetto alle Ni-Mh che alle alcaline, ma sul medio e lungo periodo il risparmio è garantito. Inoltre le loro prestazioni elevate e il voltaggio costante nel corso del tempo garantiscono un funzionamento impeccabile degli apparecchi in cui vengono utilizzate.
Batterie 9V Litio ricaricabili e caricabatterie, prezzi migliori
Importante: le batterie al litio necessitano di un caricabatteria speciale, capace di erogare corrente con la giusta tensione e la corretta curva di carica. Quelli specifici per le pile NiMh non sono adatti a tale scopo.La prima proposta riguarda un set completo della Keenstone. Caricabatteria rapido con 3 alloggiamenti indipendenti e dotati di led di stato. Tre batterie 9V con capacità dichiarata di 800 mAh, supportano 500 cicli di ricarica, utilizzabili con temperature ambiente da -20 fino a +60 gradi °C.
Protezione da sovra carica, eccessiva scarica, corto circuito, inversione di polarità, temperatura eccessiva. Si alimenta mediante una comune orta USB, cavetto in dotazione.
Lo stesso set completo si trova anche nella versione con 6 batterie in dotazione.
Se vi servono solo batterie 9V al litio vi consiglierei quelle della Odec. Capacità di 600 mAh. Hanno una vita molto lunga, secondo quanto dichiarato dal produttore possono essere ricaricate ben 1200 volte. Allo stato attuale il loro prezzo è di circa 5 euro ognuna.
Arrivano in pratiche custodie plastiche contenenti ognuna 2 batterie, utili per il trasporto e per riporle in sicurezza quando non si usano.
Quella che vedete qui a destra è invece una batteria 9v al litio con caricabatteria integrato. Si ricarica collegando il cavo in dotazione alle porte USB del computer, oppure con i classici alimentatori del telefono cellulare.
In qualche modo geniale, pratica e comoda. Il circuito all'interno limita però lo spazio per le celle, pertanto la capacità è di soli 400 mAh, comunque un valore di tutto rispetto. Led di indicazione, protezione contro la sovra carica e inversione di polarità.