Nello scenario della diffusione del contagio da coronavirus, il dispositivo di protezione individuale (DPI) per eccellenza è la maschera filtrante. Chiunque dovrebbe indossarne una quando si trova in luoghi pubblici o comunque a contatto con altre persone.
Il problema è che proprio le mascherine, in questo periodo, non si trovano facilmente, sono andate esaurite pressoché in quasi tutte le farmacie e negozi specializzati.
Pertanto ognuno si arrangia come può, sfruttando anche quelle specifiche per ambiti lavorativi, dalle semplici antipolvere fino alle più complesse maschere facciali con filtri esterni.
Maschere P
Dispositivi di protezione delle vie respiratorie disponibili in versione a mezza faccia (semi maschera), che copre naso e bocca, oppure come maschera intera che copre anche gli occhi.Dotate di uno o due filtri, specifici per polvere, gas o vapori. Le maschere sono riutilizzabili. I filtri, una volta esplicata la loro funzione, sono facilmente sostituibili con altri nuovi.
Impiegate maggiormente per ambienti di lavoro in cui si vogliano filtrare componenti dell'aria che potrebbero risultare pericolose per la persona. Ad esempio polveri sottili, vapori di solventi, vernici o altre sostanze chimiche.
Il livello di sicurezza varia in funzione dei filtri montati:
P1 - protezione bassa
P2 - protezione media
P3 - protezione alta
In generale le maschere facciali 'P' offrono una sicurezza maggiore rispetto alle mascherine FPP. Innanzitutto perché i filtri sono migliori, più grandi, con più strati, talvolta antistatici per trattenere anche le particelle più fini, o con carboni attivi per un filtraggio chimico.
Inoltre la struttura ergonomica della maschera, le guarnizioni in gomma, e gli elastici (o lacci) che la tengono ben aderente al volto, limitano al massimo il passaggio di aria dai bordi.
Ma sono anche grandi e ingombranti, sicuramente appariscenti. Finora non mi è mai capitato di vedere persone in strada con queste maschere, solo in un negozio in cui erano indossate dai dipendenti più a contatto con il pubblico (cassiere).
Talvolta, per una maggiore versatilità e comodità, si indossa una semi-maschera in accoppiata a degli occhiali protettivi in materiale plastico.
Mascherine FFP
Parliamo in dettaglio di questa tipologia di maschere Qui. L'acronimo sta per Filtering Facepiece Particles, si tratta di dispositivi facciali monouso in grado di filtrare particelle di varia grandezza sia in entrata che in uscita (tranne che in presenza di valvola).Leggere e nel complesso comode da indossare e usare. Disponibili in diversi livelli di protezione, identificabili dal numero dopo la sigla FFP:
- FFP1 - basso potere filtrante ma comunque adatte per molti impieghi generici
- FFP2 - tessuti multipli sovrapposti che realizzano una filtrazione di livello medio, c'è una certa resistenza al passaggio dell'aria, pertanto talvolta è presente una valvola che facilita l'espirazione
- FFP3 - proteggono da polveri, fumi e aerosol solidi e liquidi. Alta efficienza di filtrazione, anche contro microorganismi patogeni quali virus, batteri e funghi. La resistenza al passaggio dell'aria è però elevata e quasi sempre sono dotate di valvola per l'espirazione
Si possono acquistare nei negozi di ferramenta, bricolage e fai da te, oppure online:
- maschere FFP
- mascherine chirurgiche
Talvolta invece della sigla FFP viene riportata la dicitura PM 2.5. Sta ad indicare che quella particolare tipologia di maschera è in grado di filtrare le particelle di polveri sottili con diametro uguale o superiore a 2,5 µm (micrometri). Non sono specifiche per i virus ma offrono comunque un buon livello di protezione.